I sindacati Anqui, Fali e Fismic Confsal fin dalla loro nascita condividono valori basati sull’autonomia sindacale dai partiti, su una politica contrattuale vicina ai luoghi di lavoro per dare migliori risultati in materia di salvaguardia del potere d’acquisto delle retribuzioni, di miglioramento dei diritti, politica contrattuale in grado di coniugare gli interessi dei lavoratori con quelli del datore di lavoro.
Sulla base di questi valori questi sindacati si sono uniti in un progetto comune per una stretta collaborazione, mettendo insieme servizi e formazione sindacale, le rispettive segreterie nazionali si riuniranno periodicamente in forma congiunta e hanno deciso di mettere a fattor comune la loro esperienza, pur mantenendo l’autonomia.
Anqui, Fali e Fismic Confsal raggruppano decine e decine di migliaia di iscritti in tutto il Paese, con sedi che forniscono assistenza fiscale e previdenziale ai cittadini oltre che ai lavoratori. I tre Sindacati hanno una lunga storia alle spalle: Anqui nasce negli anni 80 dopo la marcia dei 40.000 a Torino per riunire numerose rappresentanze aziendali dei Quadri, dei Professional, delle Alte Professionalità appartenenti soprattutto al settore industriale; Fismic Confsal è il più antico sindacato autonomo del Paese nato oltre 60 anni fa e il Fali rappresenta il meglio del sindacalismo aziendale. Grazie a queste esperienze sindacali e alla visione moderna, che queste sigle hanno sempre rappresentato, si è superata la visione classista e contrappositiva del vecchio schema dei classici sindacati confederali e si sono potuti realizzare accordi come quello di Pomigliano del giugno 2010, che ha di fatto salvato il settore automotive in Italia, e l’accordo SKF che ha portato sensibili miglioramenti economici rispetto al Ccnl metalmeccanici e una innovativa forma di partecipazione dei lavoratori nella gestione aziendale, così come nello stesso solco collaborativo si pone il recente accordo che coinvolge anche Anqui e Aqcfr per quanto riguarda l’assistenza agli iscritti per servizi fiscali e previdenziali e ai quadri sindacali per la formazione.
Anche durante la pandemia il Sindacato ha continuato a operare per assistere i lavoratori, i pensionati, i cittadini sia realizzando importanti accordi che garantiscono la sicurezza nei luoghi di lavoro (Ferrari, Fca, Leonardo, CnhI, Marelli, Alstom e in migliaia di grandi, medie e piccole aziende), sia con l’apertura delle sedi per offrire servizi ai cittadini disorientati dalle problematiche burocratiche che pure in questa fase drammatica lo Stato impone.
Ma non solo questo. L’accordo raggiunto indica anche un modello di sindacalismo alternativo a quello apparentemente dominante: non centralizzato e burocratico, ma vicino ai luoghi di lavoro e ai lavoratori; snello e non elefantiaco, pronto alle sfide innovative che impone oggi il cambiamento del manifatturiero e non resistente e corporativo; basato su contratti snelli e agili che hanno al centro l’azienda luogo nel quale si forma e può essere distribuita la ricchezza.
Non appena sarà possibile, i tre sindacati organizzeranno eventi pubblici per mettere a confronto la loro esperienza e evidenziare che è possibile nel nostro Paese un modello diverso di fare sindacato alternativo a quello del pensiero unico dei classici sindacati confederali.
I responsabili dei tre Sindacati condividono: “Un accordo importante, che viene definito proprio in un momento drammatico per il Paese e per il sistema produttivo e occupazionale messo duramente alla prova dalla pandemia. In questa fase e, ancora di più alla ricostruzione che ne seguirà, servono energie innovative che affrontino la difficile sfida senza vincoli ideologici o schieramenti di partito. La collaborazione tra queste forze sindacali autonome si pone proprio l’obiettivo di avvicinare il Sindacato ai lavoratori, di dare servizi ai disoccupati, a coloro che stanno perdendo il posto di lavoro, ai pensionati. La nostra collaborazione è anche un esempio per tutti coloro che non sono soddisfatti di come le organizzazioni tradizionali gestiscono la contrattazione ed è aperta a tutte le forze autonome dalla politica che vogliono mettere in pratica un modello sindacale che sia realmente al servizio dei lavoratori. Ci impegniamo a portare avanti questa collaborazione per essere più forti insieme e più capaci di essere presenti nei luoghi di lavoro e nella società civile”.